Quando è in gioco la salute bisogna affidarsi e fidarsi del nostro sistema sanitario nazionale e delle tantissime qualificate professionalità mediche che lo compongono. In alcuni casi, però, è possibile essere vittima di un “errore medico”. In questi casi non bisogna avere timore di reclamare il giusto risarcimento danni per negligenza medica che ci spetta.
Attualmente la colpa medica è disciplinata dalla Legge n.24/2017 (Legge Gelli-Bianco) e prevede che in casi di “errore medico” ne risponda il singolo professionista medico-sanitario e/o la relativa struttura sanitaria pubblica o privata in cui si è verificato l’evento lesivo (In entrambi i casi saranno coinvolte le compagnie assicurative che assicurano medici e strutture sanitarie).
Tra i principali errori medici rientrano (a mero titolo esemplificativo e non esaustivo):
- mancata diagnosi ovvero diagnosi errate e/o incomplete e/o tardive;
- errato intervento chirurgico ovvero patologie da errato intervento chirurgico;
- patologie da errato e/o incompleto monitoraggio post-operatorio;
- eccesso di trattamento (overtreatment) chirurgico/medico;
- mancato rispetto di Linee Guida e/o buone pratiche;
- infezioni ospedaliere;
- trasfusioni errate ovvero trasfusioni di sangue infetto;
- consenso informato incompleto/errato/non compreso;
- trattamenti presso centri medici e case di cura non attrezzate per eventuali emergenze;
- mancata verifica del corretto funzionamento di attrezzatura e strumentario prima di intervento chirurgico.
In particolare, in ambito OSTETRICO-GINECOLOGICO:
- paralisi ostetrica;
- paralisi cerebrale/asfissia/morte neonatale in parto a termine o prematuro;
- morte materna/endouterina fetale a termine e prima del termine;
- abortività/parto prematuro;